Archivi tag: Natale

Natale

Il 2020 ha segnato la nostra esistenza. Abbiamo perso affetti, abbiamo perso l’entusiasmo della progettazione, abbiamo perso piccoli o grandi incontri per i compleanni, le lauree, per le nascite .Siamo stati e siamo costretti a non abbracciare i nostri grandi amori e ne siamo stati tenuti lontani! Moltissimi hanno perso il lavoro.

Ora si avvicina la festa più bella dell’anno. Noi europei, e soprattutto i meridionali di Europa, gli italiani, ci teniamo molto a questa festa dolcissima e ci intristisce molto Il pensiero di non poterla trascorrere in completezza delle nostre famiglie. Ma tutto questo passerà, dovrà passare se crediamo nella scienza e se ci comportiamo da persone civili…

Ci sono nella vita di tutti dei punti fermi, delle stelle fisse Che non ci fanno perdere la rotta del cammino della speranza: i sentimenti che portiamo nel cuore e ricordi, anche se nascosti negli angoli più reconditi della mente.


Natale


Non ho nostalgia del mio Natale
da bambina

Natale
amaro
di intenso profumo
di mandorle amare
ferrate in zucchero scuro

Scuro
in dolcissimi pani alle noci
e all’uva appassita e rinvigorita
nel mosto denso

Afrodisiaco
di spezie
di cannella
di chiodi di garofano

Caldo
di vapori densi di verdure stufate
di fritti croccanti
di fiati appiccicati ai vetri

Argenteo
di nomadi banchi di mercati ambulanti
colmi di nomadi, e oramai stanziali,
anguille guizzanti e di preziosi
e umili frutti di mare

Profumato di muschio e di sughero
un Natale lieto
di canti, di nenie,
di saltellanti fiammelle di ceri

Non ho nostalgia di questo Natale
perché è custodito
nella mia mente di adulta
nelle mie mani di donna
nell’angolo più intimo
del mio cuore


Maria Luisa Caputo
Lirica composta in Roma 23 dicembre 2001, a casa, mentre preparo “il Dolce Medioevale”,

Particolare del mio presepe napoletano ed 2020: Alba alla Marina.

853

853

Non leggete questo blog se siete negazionisti e tanto meno se sminuite la pandemia, se pensate solo al guadagno.

Mi sento a disagio, mi sento triste. 853 italiani deceduti oggi, 24 novembre a un mese esatto dal Natale.

853 vittime: una strage, una vera catastrofe, un attentato.

Si, se per cause altre avessimo perso 853 connazionali avremmo vissuto in mestizia e paura. Sarebbe stato proclamato il lutto nazionale.

Oggi ,24 novembre, 853 è ‘ il numero dei decessi’ , come 23232 è ‘il numero dei contagiati’ come se tutto si concluda con un’elencazione.

Ci siamo abituati alla morte?Si perché è morte d’altri, non ci appartiene. Però oggi 853 famiglie piangono i loro cari scomparsi in uno dei modi peggiori.

E si canta e si pensa alle sciate, magari qualcuno pensa al veglione di capodanno.

Dovremmo vergognarci.

Desiderare di trascorrere Natale con i propri cari è lecito, lo è stato anche in tempo di guerra, come mi raccontava mia madre, ma vagheggiare vacanze e veglioni è da scellerati e da gente senza riguardo.

Davvero manchiamo così tanto di rispetto e di Umanita’ ?

Il giorno di Natale

Il giorno di Natale

 

I giorni trascorrono con la stessa cadenza, secondo dopo secondo, nuvola dopo nuvola, raggio di sole dopo raggio, ragnatele di stelle su ragnatele di stelle. Ci sono dei giorni che dovrebbero trascorrere con maggior lentezza e i raggi del sole dovrebbero illuminare più a lungo le finestre e le facce, le nuvole dissolversi come fumo invece di transitare e le ragnatele di stelle dovrebbero trasformarsi in polvere lucente che fa brillare le mani e gli occhi. Uno di questi giorni magici potrebbe essere Natale. Nel giorno di Natale scompare il tempo e tutto si ferma negli occhi dei bimbi e nel cuore degli adulti che sanno rimanere bambini, almeno nell’intimo della mente. Si confondono presente e passato, tutti torniamo bambini con la mente di bambino e le tenerezze ricevute si affiancano a quelle che doniamo.

Magia del Natale.

Un giorno che dura un mese almeno da quando inizio i preparativi, specialmente quando si aspetta l’arrivo di grandi amori piccini. E i giorni passano nell’attesa di quella notte e quel giorno magico. Le mani diventano come la carta vetrata nel maneggiare colle, stucchi, licheni. Dal 23 le gote diventano rosse come quelle di Biancaneve per le lunghe soste davanti ai fornelli. Non so quale abilità si celi in noi ‘mamme forse d’altri tempi’ nel preparare tutte le delizie che più piacciono ai nostri nipotini e ai nostri figli. Non sento la fatica, per crollare c’è tempo, ma non è quello il tempo.

E profumo di fritto buono, casalingo non da take away…Profumo di fichi al forno ripieni d’arancia e noci, torrone croccante profumo che persiste in casa e nel cuore, fin da quando ero bambina. Certo tutte queste delizie fanno bella mostra nelle pasticcerie e nei supermercati, ma lasceranno solo zucchero che si appiccica ai denti e non profumo e ricordi!

A sera quando spengo i ceri saltellanti nei bicchierini colorati, quando la casa è cosparsa di giocattoli e carte da regalo, quando nell’aria c’è ancora profumo di cannella e arancia, mentre l’ultimo pastorello guarda ancora attonito la stella cometa nel presepe, allora penso che il giorno di Natale sia finito, ma so che non è così. Le dolcezze mi accompagneranno per giorni, mesi, fin quando non rimetterò mano a muschi, licheni, case, montagne, angeli e preparerò i biscotti per Babbo Natale..

Non è neanche finito il giorno che già sento la nostalgia di chi mi ha rapito il cuore e so che partirà.

Mi chiedo quanto sia grande un cuore di una donna diventata madre e nonna.

maria luisa caputo