Il 2020 ha segnato la nostra esistenza. Abbiamo perso affetti, abbiamo perso l’entusiasmo della progettazione, abbiamo perso piccoli o grandi incontri per i compleanni, le lauree, per le nascite .Siamo stati e siamo costretti a non abbracciare i nostri grandi amori e ne siamo stati tenuti lontani! Moltissimi hanno perso il lavoro.
Ora si avvicina la festa più bella dell’anno. Noi europei, e soprattutto i meridionali di Europa, gli italiani, ci teniamo molto a questa festa dolcissima e ci intristisce molto Il pensiero di non poterla trascorrere in completezza delle nostre famiglie. Ma tutto questo passerà, dovrà passare se crediamo nella scienza e se ci comportiamo da persone civili…
Ci sono nella vita di tutti dei punti fermi, delle stelle fisse Che non ci fanno perdere la rotta del cammino della speranza: i sentimenti che portiamo nel cuore e ricordi, anche se nascosti negli angoli più reconditi della mente.
Natale
Non ho nostalgia del mio Natale
da bambina
Natale
amaro
di intenso profumo
di mandorle amare
ferrate in zucchero scuro
Scuro
in dolcissimi pani alle noci
e all’uva appassita e rinvigorita
nel mosto denso
Afrodisiaco
di spezie
di cannella
di chiodi di garofano
Caldo
di vapori densi di verdure stufate
di fritti croccanti
di fiati appiccicati ai vetri
Argenteo
di nomadi banchi di mercati ambulanti
colmi di nomadi, e oramai stanziali,
anguille guizzanti e di preziosi
e umili frutti di mare
Profumato di muschio e di sughero
un Natale lieto
di canti, di nenie,
di saltellanti fiammelle di ceri
Non ho nostalgia di questo Natale
perché è custodito
nella mia mente di adulta
nelle mie mani di donna
nell’angolo più intimo
del mio cuore
Maria Luisa Caputo
Lirica composta in Roma 23 dicembre 2001, a casa, mentre preparo “il Dolce Medioevale”,